La Marcia della Pace PerugiAssisi 2025 ha visto una delle edizioni più affollate di sempre e con decine di migliaia di partecipanti.
La Marcia della Pace PerugiAssisi 2025 ha segnato un ritorno poderoso della mobilitazione popolare per la pace. Lo slogan scelto per quest’anno, “Imagine all the people”, evoca la celebre canzone di John Lennon, diventando un messaggio universale contro ogni forma di guerra e violenza. L’edizione si è distinta per l’altissima partecipazione e per la presenza di molti leader politici nazionali, assenti da anni in questo contesto.
Secondo gli organizzatori, si tratta della marcia «più partecipata degli ultimi anni e forse di sempre», con “decine di migliaia le persone che partecipano o assiepate lungo il percorso”. Il corteo si è snodato da Perugia ad Assisi, dietro lo storico striscione con la scritta Fraternità, accompagnato dai colori dell’iride e da bandiere palestinesi.

Un fiume di persone lungo i 14 km di marcia
Flavio Lotti, coordinatore della manifestazione, ha dichiarato all’ANSA: “È un fiume di gente, 14 chilometri ininterrotti da Perugia ad Assisi”, sottolineando il ritorno di una marcia “come non si vedeva dal 2001”. Sul palco finale ad Assisi, ha aggiunto: “Ci hanno boicottato ma vedete quanti siamo…”.
La partecipazione massiccia ha coinvolto anche tanti cittadini accorsi a Santa Maria degli Angeli, dove si è svolta la prima marcia dedicata ai bambini. I momenti conclusivi si sono tenuti alla Rocca di Assisi, dove sono arrivati per primi lo striscione Fraternità e i gonfaloni istituzionali.
Il ritorno dei leader politici: pace, non riarmo
L’edizione 2025 ha visto il ritorno alla marcia di diversi leader politici: Elly Schlein (PD), Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana), Giuseppe Conte (M5S) e Maurizio Landini (CGIL). Le dichiarazioni sono state nette:
“Una straordinaria partecipazione oggi alla marcia della pace Perugia Assisi perché l’Italia è un Paese che ripudia la guerra, sta scritto nella nostra Costituzione”, ha affermato Schlein, chiedendo “pieno riconoscimento dello Stato di Palestina e fine dell’occupazione illegale in Cisgiordania”.
Conte ha denunciato che “la bandiera blu dell’Europa si è tinta di verde militare”, e ha criticato l’aumento delle spese militari: “oltre 20 miliardi mentre famiglie e imprese in Italia se la passano malissimo”.
Fratoianni ha parlato di una marcia dal valore unico: “C’è un genocidio a Gaza, perché torna la guerra come strumento ordinario, perché siamo di fronte ad una folle corsa al riarmo”.
Anche Maurizio Acerbo, di Rifondazione Comunista, ha sottolineato: “C’è un popolo della pace che rifiuta il riarmo portato avanti dal governo Meloni obbedendo a Trump” e ha chiesto “di liberare Marwan Barghouti, il Mandela palestinese”.
Infine, Stefania Proietti, presidente della Regione Umbria, ha ricordato come la marcia si ispiri agli ideali di Aldo Capitini e San Francesco: “Questa deve essere la somma di tutte quelle piazze straordinarie che hanno dato un contributo determinante a un primo passo verso la pace in Palestina”.